Quando il più grande pubblicitario francese, Jacques Séguéla, scrisse la sua prima biografia utilizzò questa frase provocatoria per intitolare il proprio libro: “Non dite a mia madre che faccio il pubblicitario… Lei mi crede pianista in un bordello”. Con ironia e passione il suo scopo era quello di difendere il proprio lavoro, troppo spesso bistrattato e offeso dall’opinione pubblica, che vede i pubblicitari come una specie di venditori di fumo.
Oggi VoipVoice compie nove anni.
Proprio il 22 febbraio del 2006 si costituì la nostra società.
Per raccontare la nostra storia, quello che abbiamo fatto in questi anni e, perché no, festeggiare questo piccolo traguardo mi è venuto in mente il titolo di Séguéla.
Il VoIP per tanti anni, in Italia, è stato venduto male.
I primi tempi veniva promesso che era tutto gratis, confondendolo con le chiamate Voip-to-Voip. Quando poi arrivavano bollette alte e spese non previste erano dolori.
Risultato: il VoIP era caro.
Poi hanno cominciato a installare il VoIP senza avere un’ adsl idonea, sapere come era cablata l’azienda, che prodotti usava per connettersi alla rete. Quando poi si andava a chiamare la qualità era pessima e per niente paragonabile alla telefonia tradizionale.
Risultato: il VoIP non funzionava.
Poi sono arrivate le frodi informatiche. Loschi figuri entrano dentro il vostro centralino, si autenticano su un interno e compiono telefonate verso paesi esteri esotici a tariffe costosissime.
Risultato: il VoIP non era sicuro.
Dopo hanno cominciato a installare i centralini IP senza farli uscire su numerazioni VoIP. Utilizzando gateway e ATA hanno realizzato delle infrastrutture moderne nelle sedi ma interconnesse in analogico verso l’esterno.
Risultato: molte aziende hanno centralini pronti per il VoIP ma non usano il VoIP.
Infine negli ultimi anni, specialmente i grandi operatori, hanno cominciato a installare soluzioni VoIP senza neppure dirlo ai clienti. Così avendo un po’ di esperienza quando entri in un negozio, in un ristorante o dal parrucchiere, gli chiedi: ma lo sai che stai usando una soluzione VoIP? Ti guardano come se li avessi offesi e ti dicono, cambiando argomento, che loro non ne vogliono sapere nulla e che a loro basta risparmiare.
Risultato: moltissime aziende oggi hanno il VoIP e neppure sanno di averlo.
Il VoIP: truffaldino, mal funzionante, inutile, rischioso, timido.
Per tanto tempo se facevi solo VoIP venivi visto come uno che lo tirava in tasca al proprio prossimo, un poco di buono, un lavoro di cui vergognarsi, quasi da serie B, rispetto alla serie A delle Telecomunicazioni, che col loro bel doppino di rame, seguiva il modello splendido e splendente di Telecom.
Per questo in questi anni hanno ho sempre chiesto alle persone con cui lavoravo di non dire a mia madre che facevo VoIP. Lavorare come pianista in un bordello era una professione sicuramente più rispettabile…

Invece noi in questi nove anni abbiamo continuato a credere nel VoIP.
Ci crediamo perché lo abbiamo scritto ben chiaro nel nostro nome, VoipVoice.
Ci crediamo perché la convergenza su IP è inevitabilmente il futuro.
Ci crediamo perché da tempo diffondiamo la cultura del VoIP e crediamo, visti i risultati che stiamo ottenendo ultimamente, di aver seminato bene.
Abbiamo educato i nostri partner al VoIP, siamo stati al loro fianco, abbiamo insegnato a installare e soprattutto a vendere il VoIP, abbiamo fatto corsi e formazione, mostrato quello che era il modello giusto, quello fatto di cinque condizioni:
1. Il Provider VoIP serio.
2. La Connettività idonea.
3. La Rete Aziendale a norma.
4. Il Centralino IP o l’Apparato VoIP performante
5. Gli Apparati per il Routing come il Firewall e il Router configurati correttamente.
In certi momenti abbiamo preferito non vendere quando ci rendevamo conto che il VoIP non era la soluzione giusta, passando anche da “Bischeri”. Ma siamo stati promotori di sinergie tra installatori, providers, produttori, distributori e tecnici.
Abbiamo fatto rete e creato opportunità.
Perché siamo riusciti a fare questo?
Perché per fare VoIP devi possedere due cose: l’Informatica e le Telecomunicazioni.
E noi abbiamo avuto la fortuna di averle entrambe all’interno del nostro Gruppo.
La Promos è un’azienda informatica che dal 1991 offre in Toscana soluzioni informatiche evolute, sia per la parte gestionale, sia per la parte sistemistica. Hanno fatto parte della rivoluzione della new economy e oggi sono una solida realtà con una storia fatta di affidabilità e
flessibilità. Sono dei “sarti informatici” capaci di “cucire” addosso ai loro clienti la soluzione idonea. È stato grazie ai ragazzi di Promos che abbiamo potuto sviluppare in casa un gestionale per fatturare i milioni di chiamate fatte in questi anni e adattarlo a ogni nuova necessità dettata dal mercato.
La Digitel Italia Spa invece è uno dei principali operatori telefonici italiani. Fin dal
1999 hanno saputo sfruttare la liberalizzazione del mercato delle TLC e hanno saputo dotarsi di un Know-How proprio. Sono afferenti direttamente al Milan Internet eXchange e sono stati in grado in tutti questi anni di avere una propria identità. Anche loro sono dei “sarti in telecomunicazione”, capaci di “cucire addosso” ai propri partner la soluzione più idonea.
Ecco chi c’è dietro la VoipVoice.
Anche se vi sembra di entrare in contatto sempre con le stesse persone dietro noi c’è una struttura fatta da una cinquantina di persone e un gruppo di aziende sane e moderne con una lunga esperienza alle spalle.
Il mondo delle Telecomunicazioni Informatiche è un bel mondo.
C’è una solidarietà pazzesca tra di noi. Capita spesso che un nostro partner di Milano aiuti uno di Roma a trovare la configurazione giusta. Tutto gratis naturalmente.
Un mondo meritocratico fatto di tecnici in gamba e basato sullo scambio libero di informazioni difficile da trovare in Italia.
Ed è in questo senso che va anche l’ultimo progetto di Digitel Italia: il DILAB.
Dilab è un laboratorio per Start-Up, una divisione dove le idee si trasformano in Impresa.
Se avete un’idea nuova che vi sembra vincente, se avete la voglia di sviluppare un progetto innovativo ecco che vengono messe a vostra disposizione competenze, esperienza e, perché no, un pò di soldi. Così che possiate entrare direttamente nel mercato senza rischiare di fare errori ed ottenere il successo meritato.
La storia di VoipVoice, nata proprio “sfruttando” le competenze di chi già da tempo aveva sviluppato la propria impresa, è il miglior esempio di questo modello vincente.
Per chiudere questo piccolo momento celebrativo voglio ricordare la Signora Valeria.
Proprio in questi giorni è scomparso Michele Ferrero, il papà della Nutella, grande imprenditore e innovatore. In una delle sue poche testimonianze parlava del segreto del suo successo:
«Il mio segreto? Fare sempre diverso dagli altri, avere fede, tenere duro e mettere ogni giorno al centro la Valeria». La Valeria? «La Valeria è la padrona di tutto, l’amministratore delegato, colei che può decidere del tuo successo o della tua fine, quella che devi rispettare, che non devi mai tradire ma
capire fino in fondo». Lo guardo stupito e ripeto la domanda: «Mi scusi signor Michele, ma chi è la Valeria?». «La Valeria è la mamma che fa la spesa, la nonna, la zia, è il consumatore che decide cosa si compra ogni giorno. È lei che decide che Wal-Mart sia il più grande supermercato del mondo, che decreta il successo di un’idea e di un prodotto e se un giorno cambia idea e non viene più da te e non ti compra più, allora sei rovinato. Sei finito senza preavviso, perché non ti manda una lettera dell’avvocato per avvisare che taglia il contratto, semplicemente ha deciso di andare da un’altra parte, di non comprarti più». Michele Ferrero parla con voce allegra ha sempre gli occhiali da sole, fatica a sentire ma non interrompe mai gli altri, fedele alla sua regola di una vita, il rispetto dei consumatori: «La Valeria è sacra, devi studiarla a fondo, con attenzione e non improvvisare mai. Bisogna avere fiuto ma anche fare tante ricerche motivazionali».
Anche noi abbiamo il nostro Signor Valerio.
Sono gli installatori, i system integrators, i nostri partners, gli spippolatori del VoIP. In questi nove anni abbiamo sempre cercato di immedesimarci in loro, senza mai improvvisare, li abbiamo rispettati e cercato di essere a loro fianco. Forse è stata la cosa più dura e difficile. Ma è stata l’unica cosa che ci ha portato fin qua. E continueremo a farlo.
Happy Birthaday VoipVoice!!
– Simone Terreni –
Nota: Il Libro di Jacques Séguéla “Non dite a mia madrea che faccio il pubblicitario…lei pensa che sia un pianista in un bordello” è edito nelle Edizioni Lupetti, ed è molto difficile da trovare.







