Case History Smart Working | La parola a Hi.Te.Co.

22 Aprile 2020

Nome e Cognome: Emanuel Saporiti Ragione Sociale: Hi.Te.Co. srl Da quanto sei Partner di VoipVoice: Luglio 2014 Dove operi: Provincia di Varese, Milano e Novara Da quanto tempo ti occupi di VoIP: Dal 2011 Cliente: Muster & Dikson SPA Referente: Emanuele Basilico, Responsabile Sistemi Informativi

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Di cosa aveva bisogno il cliente? A causa del lockdown, la necessità era di permettere ad un gruppo di dipendenti strategici per l’azienda, di poter continuare a svolgere le proprie mansioni lontani dall’ufficio. Quali tecnologie hai utilizzato? Sono state acquistate delle nuove numerazioni VoIP e configurato un nuovo centralino 3CX. Quali servizi VoipVoice sono stati attivati? Sono state attivate 20 nuove numerazioni VoIP e 4 numerazioni VoipFax In & Out da VoipVoice. Il cliente che benefici ha ottenuto? Abbiamo permesso, in pochissimi giorni, ad un elevato numero di colleghi, di continuare a svolgere le proprie mansioni in “lavoro agile” accedendo alla nostra rete aziendale tramite una Virtual Private Network. Restava però il problema legato alla fonia: in azienda si stava utilizzando un centralino analogico e non tutti i dipendenti erano equipaggiati di uno smartphone aziendale. Le nuove linee VoIP e il centralino 3CX hanno risolto il problema. Avevano mai lavorato in modalità Smart Working? No, come per la maggior parte delle PMI italiane. D’altronde questo modo di lavorare, da tempo uno dei temi più importanti per quanto riguarda il futuro del lavoro, ha finora trovato più spazio nei dibattiti di settore che non nelle realtà italiane, culturalmente poco propense verso un approccio al lavoro così diverso dalle nostre abitudini. L’argomento è diventato però improvvisamente fondamentale come strumento per mantenere l’attività aziendale durante la crisi del corona-virus. Cosa diresti a chi non conosce lo Smart Working: Direi che numerosi studi hanno dimostrato che i lavoratori a distanza in media producono di più di chi lavora nei tradizionali ambienti di lavoro. Che i benefici ottenibili dall’introduzione del lavoro agile da parte delle aziende siano notevoli: miglioramento della produttività, riduzione dell’assenteismo e riduzione dei costi destinati agli spazi fisici. Attenzione però, a mio avviso si deve parlare di “Telelavoro” se si permette di lavorare nello stesso modo in cui si lavorava prima ma semplicemente da remoto. Si parla invece di Smart Working se si assegnano degli OBIETTIVI a breve, medio e lungo periodo e per raggiungerli si dà la possibilità di organizzare liberamente il proprio lavoro e il proprio tempo. Questa sarebbe la vera rivoluzione e temo che, nemmeno il COVID-19 sarà sufficiente a realizzarla!
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